Un vero museo all’aperto che nel silenzio di questi luoghi di certo non deluderà i partecipanti. Punto di partenza è il rinnovato Rifugio Passo delle Selle, dove per abbreviare i tempi, utilizzeremo gli impianti di risalita Costabella. Raggiunto il rifugio e imboccato il sentiero verso nord, l’Alta denominata “Bepi Zac”, attraverso la sommità del Lasté Picol (m. 2697) si sale fino alla cima Dell’Aste Grande (m 2.716). Attraverso resti di trincee, ricoveri e baraccamenti e semplici tratti attrezzati si raggiunge Cima Campagnaccia (m 2.737) e si continua fino al punto culminante del percorso di Cima Costabella (m 2.762). Proseguendo si raggiunge il Sasso di Costabella (m 2730) prima percorrendo i ghiaioni e di seguito il sentiero n. 637b fino al Passo San Pellegrino per poi arrivare al punto di partenza nei pressi degli impianti di risalita.
Partenza: ore 6.00 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Equipaggiamento: media montagna, imbrago, kit da ferrata omologato, casco
Dislivello: m 600
Tempo di percorrenza: 7 ore
Coordinatore: Giancarlo Martina 328 7745554
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 06
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Raggiunto il Passo Valparola varie sono le piazzole di sosta lungo la strada dove lasciare l’auto. Alle spalle del Rifugio Valparola (m 2.160) imbocchiamo il sentiero CAI n. 24 che attraversa una bellissima zona prativa. Il sentiero cambia presto e diventa per lo più roccioso, senza mai presentare grosse difficoltà. Proseguiamo sul fianco della montagna in un continuo saliscendi per circa un’ora e mezza fino a raggiungere una seconda zona prativa. Da qui iniziamo a salire più ripidamente. Al bivio scegliamo il percorso di sinistra per la cima passando dai prati alla pietraia. Dalla vetta un panorama a 360 gradi su tutte le cime più famose del circondario, Marmolada, il Gruppo del Sella, il Gruppo Puez-Odle, Civetta, Cinque Torri, Lagazuoi e chi più ne ha più ne metta. Ritornati sul crinale erboso ci abbassiamo verso sinistra sino ad incontrare il sentiero CAI n. 23 e proseguiamo in direzione passo Sief/Col di Lana. Prima si prosegue sul fianco roccioso della montagna, in linea d’aria siamo ai piedi di Cima Settsass, poi una volta raggiunto il bivacco Sieff (2.262 m) il sentiero diventa meno aspro, attraversando pendii erbosi. Ormai siamo quasi arrivati al punto di partenza, rimane solo da superare un piccolo canalino attrezzato con un paio di staffe e un cordino metallico che dovrebbero aiutare in caso di fondo bagnato.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale, ore 6,20 dalla piscina comunale di Maniago
Difficoltà: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 800
Tempo di percorrenza: 6/7 ore
Coordinatori: Anna Chivilò 392 3151599, Luigi Petrucco 335 7484995
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 07
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Da Pontesel si segue la tabella segnaletica per il Rifugio Casera Bosconero, segnavia n. 485, attraverso il bosco. Dal rifugio seguire la traccia con segnavia n. 490 che risale fino in cima il ripido e compatto ghiaione che scende dalla Forcella de la Toanella. Da qui seguire i bolli rossi sul pendio erboso prima e di roccette poi che sale al sistema di cenge che tagliano la parete W del Sasso di Bosconero. Seguire la traccia lungo una cengiona detritica con qualche curva e saliscendi, breve passaggio stretto ed esposto un po’ franoso (attenzione). La cengia si esaurisce in una zona di blocchi e massi da risalire a zig-zag seguendo i bolli e facilmente alla cima di grandi blocchi accatastati e con molti ometti. Discesa come la salita. Bella salita in ambiente solitario, vista a tutto campo dalla cima, necessita allenamento e passo sicuro.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.670
Tempo di percorrenza: 8 ore
Coordinatore: Cristoforo Bevilacqua 338 8756946
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 025
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Da Sella Nevea in funivia raggiungiamo il Rifugio Gilberti e per sentiero n.632 il bivacco Marussich. Da qui per sentiero e facili roccette raggiungiamo la cima (m 2.324). Il ritorno si effettua per lo stesso percorso di salita. Se un gruppo vuole allungarlo da Sella di Gubria per sentiero n. 645/645a raggiungiamo Sella Nevea.
Partenza: ore 6,45 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: 1o gruppo 600 m, 2o gruppo 600 + 1.300 m
Tempo di percorrenza: 1o gruppo 5 ore, 2o gruppo 7 ore
Coordinatori: Antonio De Paoli 339 8916749
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 027
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Il nostro percorso inizia presso l’ex polveriera nei pressi del Lago Bianco (quota 1.504 m). Il primo tratto si svolge su strada forestale che in un’ora e mezza ci porta nei pressi della Forcella Lerosa. Appena prima della forcella, il gruppo “A” girerà a sinistra. Inizialmente in falsopiano esso conduce attraverso una boscaglia ad un primo appostamento bellico. Dopo una breve salita si raggiunge la cresta orientale della Croda che si percorre in direzione della visibile cima fino ad arrivare alla base delle rocce. Lasciato lo spettacolare arco naturale, una traccia di sentiero in leggera salita conduce ad una macchia di mughi e ad uno stretto canalino. Si risale ora l’erta china erbosa fino a guadagnare nuovamente la cresta. Risalendo dapprima un pendio erboso e poi con un salto roccioso (I+), si perviene ad una cengia, da percorrere brevemente. Aggirando il successivo costone roccioso ci si porta all’ultima salita di pochi metri su facili rocce (I), e da lì facilmente si raggiunge la croce di vetta. Dalla cima i numerosi ometti permettono di individuare il sentiero che scende lungo il versante Ovest del monte. Passando accanto a numerose postazioni e trincee, si giunge ad una croce sulla spalla sottostante (2.154m). Qui il sentiero svolta decisamente a destra per poi proseguire con un continuo e lineare lungo traverso in discesa. Con pochi passi nel rado bosco di larici si perviene ad una radura, che si attraversa fino ad incontrare la vecchia strada militare che ci riporta alla forcella Lerosa. Il gruppo “B” salirà sulla cima attraverso il percorso di discesa del gruppo “A”.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale, ore 6,20 dalla piscina comunale di Maniago
Difficoltà: gruppo “A”: EE – Escursionisti Esperti, gruppo “B”: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.000
Tempo di percorrenza: 6 ore
Coordinatore: Anna Chivilò 392 3151599, Luigi Petrucco 335 7484995
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 03
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Si sale dal Gravon di Gleris per vecchia traccia nera fino alla forcella bassa di Ponte di Muro dove sono presenti resti della vecchia casera e di edifici bellici. Si percorre il sentiero CAI n. 429 fino alla Creta di Ponte di Muro (1.674 m), si rientra in forcella bassa e si prosegue attraversando la cresta fino alla cima dei Falcons di Pontebba (1.693 m). Il sentiero poi conduce ai pascoli tra le due Slenze. Poco prima di arrivare ai pascoli è possibile seguire la traccia che in 15 minuti conduce alla cima Ovest della Slenza e ritornando sui nostri passi è possibile salire pure la cima Est. Dai pascoli si scende fino alla località Plamaline e da lì a Studena Alta, punto di partenza della nostra escursione.
Partenza: ore 6,30 dalla sede sociale
Difficoltà: EEA – Escursionisti Esperti Alpinistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.100
Tempo di percorrenza: 6 ore
Coordinatori: Roberto Prinzivalli 349 2557384, Giancarlo Martina 328 7745554
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 018
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Primo giorno
Il percorso dalla Val Fiscalina per arrivare al Rifugio Comici, dove si pernotterà, presenta una media difficoltà con i suoi 750 m di dislivello e 12 km di lunghezza. Per chi lo desidera c’è la possibilità di proseguire fino al Rifugio Pian di Cengia e ammirare il tramonto sulle Dolomiti.
Secondo giorno
Si prosegue seguendo il sentiero n. 103 in direzione Sud verso Forcella Giralba. Al primo bivio si andrà a sx percorrendo il sentiero n. 101 che conduce verso il Monte Popera. Si sale decisi in direzione di una forcella. Si scende alcuni metri prima di incontrare un bivio proseguendo verso Nord a mezzacosta si raggiunge la cengia, dove parte l’attacco della Ferrata Strada degli Alpini, che non presenta passaggi tecnicamente impegnativi e si sviluppa prevalentemente su cengia ben attrezzata fino al Vallon Sentinella. Il primo tratto di discesa si presenta impegnativo perché particolarmente ripido. È ben attrezzato nei punti più esposti. Si scende su una serie di roccette e balzi verticali fino ad incontrare un bivio e seguendo le indicazioni per la Val Fiscalina, il sentiero n. 124 ci riporta al parcheggio.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Equipaggiamento: media montagna, imbrago, kit da ferrata omologato, casco
Dislivello: 1o giorno 750 m, 2o giorno 490 m, discesa 1.200 m
Tempo di percorrenza: 1o giorno 4 ore, 2o giorno 6 ore
Coordinatori: Giancarlo Martina 328 7745554
Trasporto: mezzi propri
Costo: anticipo caparra 50,00 € da versare al momento dell’iscrizione
Carta topografica: Tabacco n. 04
Per motivi organizzativi e assicurativi e di pernottamento in rifugio le adesioni dovranno pervenire entro il 31 luglio e si chiuderanno al raggiungimento del numero massimo di 25 persone.
La cima Nord del San Sebastiano si innalza direttamente sopra il Passo Duran, punto di partenza dell’escursione, che può essere raggiunto in auto dalla Val di Zoldo. Si prende il sentiero n. 524 che, aggirando agevolmente il Sasso di Càleda, porta all’imbocco del Van de Càleda (tra il sottogruppo del San Sebastiano e quello del Tamer). Lo si risale interamente per tracce di sentiero su ripido ghiaione, puntando alla forcella di sinistra, chiamata “di San Sebastiano” 2.350 m. Occorre adesso seguire la non difficile cresta Est per roccette di 1° grado, fino in cima, ove sorge anche un piccolo riparo di emergenza. Per il ritorno seguiremo la medesima via.
Partenza: ore 6,30 dalla sede sociale, ore 6,50 dalla piscina comunale di Maniago
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti, passaggi di 1o grado
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 900
Tempo di percorrenza: salita 3 ore, discesa 2 ore
Coordinatore: Luigi Petrucco 335 7484995
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 025
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Escursione in collaborazione tra le sezioni di Pordenone, Sacile, Spilimbergo, Maniago, Claut e Cimolais. Consueta occasione di incontro tra le sezioni della nostra provincia cui seguirà un momento conviviale offerto dalla sezione organizzatrice. Informazioni dettagliate in sede.
Si raggiunge Forni di Sopra (località Vico) dove parcheggiamo, ci si incammina verso Cave Tiviei dove si imbocca il sentiero CAI n. 210 che ci porta fino ai pascoli di Casera Montemaggiore (Mamaiou) a quota 1.729 m. Dal bivio prendiamo il sentiero CAI n. 211a che percorriamo fino a Forcella Forada (2.072 m) dove svoltiamo a sinistra seguendo flebili tracce rimanendo a mezza costa fino a raggiungere un caratteristico gendarme oltre il quale si prosegue fino alla cima (2.134 m). Ripercorso l’itinerario fino in forcella riprendiamo il sentiero n. 211a che in circa 30 minuti ci porta a Malga Tragonia (1.752 m). Oltrepassati i pascoli della malga seguiamo il sentiero CAI n. 223a, subito dopo imbocchiamo il sentiero CAI n. 223 ammirando una spettacolare cascata sul Torrente Tolina poco prima di un ponticello e continuando sul sentiero vario ed interessante si rientra in paese.
Partenza: ore 6,30 dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.300
Tempo di percorrenza: 7 ore
Coordinatori: Giovanni Cesare 331 5776052
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 02
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando
al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Dalla Casera Razzo (m 1.739 ampio parcheggio) ci si incammina lungo la forestale che con percorso quasi pianeggiante conduce alla Casera Chian-saveit (1.698 m). Qualche metro prima del cancello della casera si prende il sentiero a destra (segnavia n. 210) che sale ripido a zig-zag nel bosco verso la Forcella Chiansaveit (2.052 m). Dalla Forcella si prende il sen- tiero a sinistra che sale la spalla Nord-Ovest del Clapsavon e quindi ci si inoltra nel canalone detritico che conduce alla cima dove troviamo la bella croce in acciaio inossidabile (2.462 m). Si scende dal lato opposto verso Nord-Est seguendo gli ometti. La cresta è molto bella e, in certi punti, abbastanza esposta, anche se il sentiero è sempre comodo. Solo alla fine del canalone bisogna affrontare un paio di passaggi un po’ scomodi di primo grado, ma non esposti. Raggiunto un ghiaione (dal quale scenderemo) si sale in un paio di minuti alla forcella e da lì alla cima del Monte Bivera (2.474 m). Fatto ritorno alla forcella completeremo l’anello scendendo per il ghiaione (segnavia n. 212) alla Casera Chiansaveit e successivamente alla Casera Razzo. L’escursione è estremamente remunerativa e di grande soddisfazione: Clapsavon e Bivera sono due cime gemelle tra le più famose cime delle Alpi Carniche meridionali e regalano un panorama che va dalle Dolomiti fino al mare, dai Tauri alle Alpi Carniche. L’itinerario non presenta difficoltà tecniche eccessive, ma è richiesto un passo sicuro e una certa abitudine a camminare anche su terreno roccioso.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti (passaggi aerei, buon allenamento)
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.000
Tempo di percorrenza: 7 ore
Coordinatore: Galileo Passudetti 347 442 1485
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 02 (sentieri CAI n. 210 e 212)
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Partenza dall’abitato di Ravascletto a quota 950 m, si prende il sentiero CAI n. 152 che ci porta alla “Maina di Mont”, per poi proseguire su strada forestale e sentiero fino a quota 1.590 m, quindi ci si collega sulla destra ad una traccia contrassegnata con frecce rosse che, per ripide strette svolte, porta sull’erbosa cima del Monte Runch m 1.845. Da quest’ultima elevazione in breve si raggiungono i ruderi di Casera Valsecca. Proseguendo per una ripida dorsale raggiugiamo in meno di mezz’ora la cima Valsecca m 1.966. Si riprende la lunga dorsale dapprima in discesa per poi risalire fra facili roccette e in breve raggiungere la cima del Piz di Mede. Dalla cima si scende lasciando alla nostra destra il laghetto di Crasulina e raggiungere il sentiero CAI n. 152 che attraversa il vallone di Crasulina, per poi arrivare nuovamente alla Casera Valsecca, chiudendo così un anello e da qui nuovamente per il sentiero di andata.
Partenza: ore dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.200
Tempo di percorrenza: 7 ore
Coordinatore: Sandra Zancan 328 7389031, Cesare Fornasier 335 6322108
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 09
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Magnifica escursione nelle Dolomiti Friulane. Punto di partenza è il parcheggio di Pian di Meluzzo che si raggiunge mediante rotabile da Cimolais. Dal parcheggio si inizia l’escursione lungo la pista CAI n. 361 che risale la Val Meluzzo, lasciando a destra prima la Val Postegae (sentiero CAI n.362) e poi la Val Brica (sentiero CAI n. 379), valle che percorreremo nella seconda parte dell’escursione. Giunti alla Caseruta dei Pecoli si inizia l’anello risalendo la Val Binon fino a raggiungere la Casera Valmenon aperta durante il periodo estivo. Si prosegue sul sentiero CAI n. 369 transitando per Campuros e giungendo alla Forcella Val di Brica punto più alto dell’escursione. Si scende ora nella Val Brica fino al bivio per Forcella dell’Inferno, si continua a scendere a destra sul sentiero CAI n. 379 transitando per ricovero Cason di Brica. Proseguendo si giunge alla Caseruta dei Pecoli dove ci si ricollega al sen-
tiero percorso all’andata.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 900
Tempo di percorrenza: 6 ore
Coordinatori: Giancarlo Martina 328 7745554
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 021
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Si parcheggia nei pressi della prima curva a 90 gradi verso sinistra andando verso l’abitato di Casso, dove troviamo un ampio parcheggio con indicazioni per Casera Vasei e Monte Toc. Percorriamo una stradina che scende per circa 30 m, poi risaliamo con pendenze consistenti fino a costeggiare la Croda Vasei. Si passa sotto la parete nord della montagna, con un buon sentiero, godendo di un ottimo punto panoramico, specie sul Duranno e le montagne sopra Erto. Si continua a salire affrontando un tratto abbastanza ripido fino Casera Vasei. Si prosegue seguendo sbiadite indicazioni e numerosissimi ometti, che ci portano, prima in un bosco di larici, e poi attraverso una prateria di mughi, alla forcella tra Cima Mora (1.938 m) e il Monte Toc (1.921 m). Voltiamo a dx e risaliamo l’antecima per poi scendere una decina di metri verso la Valle del Piave e poi risalire la cima principale, il Monte Toc. Si scende per il sentiero di andata.
Partenza: ore 7,30 da Casso
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.200
Lunghezza percorso: km 10
Tempo di percorrenza: 8 ore
Coordinatore: Chiara Guadagnin 328 0667642
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 021
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Singolare percorso costituito da una successione di 4.444 (da 16 cm) gradini affiancati a uno scivolo lastricato lungo il quale erano fatti scendere i tronchi di legname che poi arrivavano a Venezia. Non è presente nessun tratto pianeggiante o in discesa o altra pendenza. Realizzato alla fine del XIV secolo dalla Repubblica di Venezia. Nel rientro il programma prevede la visita a Possagno, il tempio del Canova e della relativa Gypsotheca.
Partenza: ore 6,30 dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 744
Tempo di percorrenza: 3/4 ore
Coordinatore: Costantino Cozzi 347 6854675
Trasporto: corriera
Costo: anticipo 20,00 €; costo escursione 30,00 €
Per motivi organizzativi e assicurativi è prevista la prenotazione entro il 25 maggio 2025.
Entrati a Paularo si prosegue per Villamezzo, nella borgata, sulla destra troveremo le indicazioni per il sentiero n. 456 “Las Callas” si prosegue per Pissignaris. Pochi metri prima di una grande curva a sinistra si trova il segnale dipinto su un paletto di staccionata, qui inizia una strada forestale. Possibilità di parcheggio a lato strada o un po’ più avanti subito dopo, quando la strada diventa pianeggiante. La strada forestale scende raggiungendo la briglia del torrente. Si segue la pista fin dove essa si esaurisce trasformandosi in sentiero, un po’ più avanti un segnavia vicino a un crocifisso ci conferma che siamo sulla strada giusta. Il tratto successivo è particolarmente ampio e ben conservato, s’ incontra una seconda targa e al successivo bivio si scende in direzione di ponte Fuset. Gola particolarmente stretta e profonda. Il sentiero prosegue sull’altro versante con qualche tornante, al cartello che indica Las Callas si abbandona il segnavia CAI n. 442 per scendere a sinistra verso il greto. Più avanti con un tornantino si sale ad imboccare un aereo camminamento scavato nella roccia che percorre il tratto più spettacolare della forra dove questa appare rinserrata tra altissime pareti e larga solo pochi metri. Il camminamento si presenta sufficientemente largo e privo di interruzioni ma la mancanza di attrezzature e l’esposizione continua sulla forra richiedono in ogni caso una certa attenzione. Il sentiero piega poi a destra e sale con pendenza decisa fino ad innestarsi su una pista d’esbosco che ci porta sulla strada Paularo-Cason di Lanza. Rientro sul sentiero CAI n. 442 che ci porterà al ponte Fuset, da qui stesso percorso dell’andata.
Partenza: ore 7,30 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti (solo per il camminamento)
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 600
Tempo di percorrenza: 4,30 ore
Coordinatore: Sandra Zancan 328 7389031, Cesare Fornasier 335 6322108
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 09
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Dal Passo di Monte Rest si sale prima lungo carrareccia all’interno di una bella faggeta, poi su tracce di sentiero non sempre evidenti fino al pascolo di Casera Fors. Superati i suoi ruderi una ripida diagonale sulla sinistra ci fa guadagnare per la prima volta la dorsale del Monte Costa di Paladin. Qui inizia il lungo tratto in cresta, col profondo solco della Val Viellia sotto di noi, che ci porta alla piccola vetta m 1.769, da cui si apre un panorama particolare ed assai esteso che spazia dalle Tre Cime di Lavaredo al mare. La prosecuzione sul filo di cresta fino alla Forca del Mugnol, m 1.552, non riserva sorprese e permette nuove vedute sul pianoro alluvionale della Val Viellia in fondo al quale si distingue chiaramente la Casera Chiampis. Dalla forcella attraverso il sentiero CAI n. 377 prima, e su la pista forestale poi, faremo rientro al Passo di Monte Rest, completando l’anello.
Partenza: ore 7,00 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 820
Tempo di percorrenza: 6 ore
Coordinatore: Galileo Passudetti 347 4421485
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 028 (sentiero CAI n. 377)
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
Si parcheggia nei pressi del tabellone in legno a Pian Meluzzo. Da qui si prosegue a piedi lungo la vallata principale sul sentiero n. 361 inizialmente su stradina che prende a poco a poco caratteristiche di sentiero. Successivamente si attraversano tratti ghiaiosi piuttosto importanti per proseguire di nuovo su sentiero nel bosco fino a una radura dove è situato il Cason dei Pecoli. Da qui seguiremo il sentiero n. 359 che sale in Val Monfalconi di Forni, affrontando un tratto ripido nel bosco fino alla uscita dove procede sempre sostenuto ma un po’ meno faticoso. Superato un tratto dove va posta un po’ di attenzione, si raggiunge il bivacco (2.170 m). Dopo la pausa si segue il sentiero n. 349 che ci porta alla Forcella del Leone (2.295 m). Si scende nel versante opposto, in gran parte su ghiaie e si ritorna alla macchina.
Partenza: ore 7,30 da Pian Meluzzo
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Equipaggiamento: media montagna (in caso di neve ghette e/o ramponi)
Dislivello: m 1.160
Lunghezza: km 13
Tempo di percorrenza: 8 ore
Coordinatore: Chiara Guadagnin 328 0667642
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 021
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
La Miniera di Raibl, più conosciuta come miniera di Cave del Predil chiusa dal 1991, è ora accessibile a chiunque voglia visitarla tramite una visita guidata della durata di circa un’ora, al costo di 15,00 €, che comprende l’ingresso alla miniera e al museo minerario. La visita si presenta di particolare interesse: a bordo di un trenino e, per alcuni tratti a piedi, è possibile visitare le gallerie accompagnati da sapienti guide che ci faranno vivere un’esperienza unica facendoci immergere nell’atmosfera passata del lavoro in miniera. Merita menzionare che una delle sue gallerie era stata usata, durante la Prima Guerra Mondiale, per far transitare centinaia di soldati austroungarici verso Caporetto dove avvenne la tristemente nota battaglia. Nello stesso giorno è possibile visitare l’Orrido dello Slizza, un percorso facile di circa 2 km. È un vero e proprio spettacolo della natura che si presenta agli occhi dopo una discesa a scalini fino a raggiungere la sponda sinistra del torrente Slizza. Una passeggiata su pontili in legno che costeggiando il fiume permettono superare in sicurezza i tratti più esposti. Il percorso ad anello ha la durata di circa un’ora e mezza.
Partenza: ore 7,30 dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica / Storica
Equipaggiamento: media montagna (adeguato alla visita in miniera)
Dislivello: m 100
Tempo di percorrenza: 5 ore
Coordinatore: Giancarlo Martina 328 7745554
Trasporto: mezzi propri
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.
L’escursione di carattere storico naturalistico ci porta a conoscere i luoghi della decima ed undicesima battaglia dell’Isonzo. Usciti da Gorizia andiamo verso Salcano e parcheggeremo al primo tornante della strada che porta al santuario del Monte Santo (681m). Da qui per sentiero e poi per le trincee ed una galleria che attraversa la montagna raggiungeremo la cima (munirsi di lampada frontale). Dal santuario che sorge in vetta proseguiamo con leggera pendenza e raggiungiamo il Monte Vodice (651m). Per chi ha piacere ad allungare questa escursione possiamo raggiungere anche la vicina cima del Monte Kuk (612 m). Il rientro avviene per comoda mulattiera che parallela al fiume Isonzo ci riporta al parcheggio.
Partenza: ore 7,30 dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica / Storica
Equipaggiamento: media montagna, lampada frontale
Dislivello: m 400
Tempo di percorrenza: 6 ore complessive (comprese soste)
Coordinatore: Antonio De Paoli 339 8916749
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 054
Per motivi organizzativi e assicurativi è richiesta la prenotazione entro due giorni prima dell’escursione tramite WhatsApp o telefonando al coordinatore, diversamente non potrà essere accolto.