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Da casera Razzo in Val Pesarina per sentiero n. 208 in ombra tra erbe,
si raggiunge forcella Col Marende, da qui piegando verso destra si risale
l’ultima parte verde tra i rari larici e ontani, per continuare su ghiaie fino in
forca, punto d’accesso alla grande conca del Tiarfin. Da qui si possono distinguere
le tre vette, e tra queste, quella più a sinistra sarà la nostra cima.
La salita prosegue verso sinistra su sassi e rocce per poi raggiungere la
forcella tra la cima est e cima di mezzo, qui per cresta con un passaggio
di I° grado si raggiunge la panoramica vetta.
Il rientro è il medesimo della salita fino a incrociare il sentiero n. 224,
scendendo verso destra si raggiunge forcella Della Croce di Tragonia e
seguendo il sentiero n. 209 ci si collega alla pista forestale che conduce a
casera Razzo chiudendo così l’anello di ritorno.
Partenza: ore 7,00 dalla sede sociale
Difficoltà: E – EE ultimo tratto per la cima
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 800
Tempo di percorrenza: ore 2,30 per la salita e ore 2,30 per la discesa
Coordinatore: Luigi Petrucco 335 7484995
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 02
È richiesta la prenotazione al coordinatore entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp.
Il M. Volaia è la cima più a nord della catena che costeggia il lago omonimo
ed è ricco di resti della Grande Guerra.
A Forni Avoltri si seguono le indicazioni per il Rifugio Tolazzi, oltrepassata
di poco la frazione di Collina, sulla sinistra, si cerca di individuare l’attacco
del sentiero con segnavia n. 176 posto circa 100 metri prima del
parcheggio di baita Edelweiss.
Imboccato il sentiero, prima per pista forestale e poi per sentiero in fitto
bosco di abete rosso, ci si alza con una notevole pendenza fino a raggiungere
Casera Chianaletta m 1814.
Il sentiero segue un costone erboso e arriva ad un trivio, qui, a destra per
comoda mulattiera prima e su ghiaie poi, si arriva nei pressi della cresta
di confine disseminata da caverne e ricoveri militari. Da qui per camminamento
aereo intagliato nella roccia si raggiunge la panoramica vetta.
Il ritorno sarà il medesimo della salita fino al trivio dove svoltando verso
destra si raggiunge la forcella Ombladet, si segue il segnavia n. 141 scendendo
in un angusto vallone fino ai ruderi di casera Chiampei, da qui su
buon sentiero si ritorna a Collina.
Partenza: ore 6,30 dalla sede sociale
Difficoltà: E per l’anello – EE ultimo tratto per la cima
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.200
Tempo di percorrenza: ore 4.00 per la salita e ore 3,00 per la discesa
Coordinatori: Luigi Petrucco 335 7484995
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 01
È richiesta la prenotazione ai coordinatori entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp
Il Monte Peralba con i suoi 2694 mt è la quarta cima più alta delle Alpi Carniche. Collocato tra i confini Veneto-Friuli-Austria è raggiungibile tramite la ferrata Sartor. La ferrata, che sale sul versante sud del Peralba, non risulta particolarmente impegnativa, infatti l’unica parte in cui si possono riscontrare delle difficoltà sta nel primo tratto in quanto verticale, a differenza del secondo che è più appoggiato e arrampicabile. Il rientro avverrà per la via normale “Giovanni Paolo II”
La partenza sarà al Rifugio Sorgenti del Piave.
Partenza: ore 7,00 dalla sede sociale
Difficoltà: EEA – Escursionisti Esperti Alpinisti
Equipaggiamento: media montagna, kit da ferrata
Dislivello: m 894
Tempo di percorrenza: 5:30 ore
Coordinatore: Chiara Guadagnin 328 066 7642
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 01
È richiesta la prenotazione al coordinatore entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp.
Escursione in collaborazione tra le sezioni di Pordenone, Sacile, Spilimbergo,
Maniago, Claut e Cimolais.
Informazioni dettagliate in sede.
Si parte dal Rifugio Auronzo e si prosegue quasi in piano sulla strada
sterrata fino al Rifugio Lavaredo. Si prosegue a destra per mulattiera che
scende ai bei prati ed ai modesti Laghi di Cengia (sentiero n. 104) per
proseguire per sentiero zigzagante sino al Rifugio Pian di Cengia. Da qui
si segue per 10 minuti la cresta fino al Passo Fiscalino e si prosegue in
direzione della Croda dei Toni, si vedono dei resti della prima guerra mondiale,
si sale da subito una scala scavata nella roccia: è l’inizio del sentiero
attrezzato che porta a sud del Collerena.
Prestando attenzione al fondo che può essere un po’ instabile si perviene
al Passo del Collerena (m 2.491). Si prosegue in piano per il sentiero n.
107 che taglia il pendio del Collerena puntando alla Forcella Croda dei
Toni (m 2.524) che divide il Collerena dalla Croda dei Toni (45 min. dal
Rif. Pian di Cengia). Dai pressi della forcella si lascia il sentiero 107 per
rimontare verso sinistra su tracce senza segnavia la cresta sudorientale del
Collerena. Si sale agevolmente l’ampio crinale ghiaioso in dieci minuti si
perviene sulla ampia vetta del M. Collerena (m 2.607) con bella vista sulle
dolomiti di Sesto.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 625
Tempo di percorrenza: 6 ore
Coordinatori: Giancarlo Martina 328 7745554
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 010
È richiesta la prenotazione ai coordinatori entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp.
La via ferrata “diretta Kugy”, attraverso la parete ovest della Cima Strugova,
è stata aperta nel 1898 dal celebre poeta alpinista, insieme all’amico
Komac e alla guida Koschir, nel gruppo del Monte Mangart nel comune
di Tarvisio.
Negli anni ’20/’30 l’itinerario è stato attrezzato, tramite una via ferrata
dagli Alpini, per agevolare il controllo del confine italo/yugoslavo.
Negli anni le attrezzature, a causa degli agenti atmosferici, si sono deteriorate
riportando l’itinerario a presentare caratteristiche da via alpinistica.
Ora sono state risistemate.
Partendo dai lago superiore di Fusine (q. 940 m) si giunge al rifugio Zacchi
(q. 1.380 m).
Da lì si procede per il sentiero n. 513 fino al bivio per il ghiaione della
Strugova, arrivati alla fine dei ghiaione che ci porterà in cima a quota
2.265 m.
Li si procede per percorso alpinistico verso la conca di fusine e la Veunza
per poi scendere per la ferrata la Via della Vita.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti con buon allenamento
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.350
Tempo di percorrenza: 6,30 / 7 ore
Coordinatore: Vittorio De Paoli 349 1469772, Antonio De Paoli 339 8916749
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 019
È richiesta la prenotazione ai coordinatori entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp.
La nostra escursione parte dal Passo Falzarego, proprio vicino alla funivia,
seguiremo il sentiero CAI n. 402 finché non troviamo il cartello che ci
indica la deviazione del Kaierjager.
Il sentiero sale a serpentina verso l’immensa parete che conduce alla cima
del Lagazuoi. Una deviazione a destra ci porta alle caverne scavate alla
base della montagna che venivano utilizzate come dormitori per i soldati.
Prima di raggiungere la vetta dobbiamo superare l’ultima cengia attrezzata,
che ci condurrà alla cima panoramica del piccolo Lagazuoi (2.772 m)
Per scendere useremo il percorso attraverso le gallerie, una ferrata atipica,
dove è necessario avere oltre al kit da ferrata, la lampada frontale. Una discesa
di circa 1 km nelle viscere del Lagazuoi ci riporta al Passo Falzarego.
Partenza: ore 6,30 dalla sede sociale
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Equipaggiamento: media montagna, kit da ferrata e pila frontale
Dislivello: m 670
Tempo di percorrenza: 5 ore
Coordinatore: Giancarlo Martina 328 7745554
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 03
È richiesta la prenotazione ai coordinatori entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp.
Raggiunto il valico di Passo Pramollo si parcheggia comodamente. Si imbocca
la carrareccia diretta alla Casera Auering, che parte dietro l’Albergo
“Al Forcello”. In prossimità della casera si abbandona la strada per seguire
a sinistra il sentiero CAI n. 501 (sentiero Bepi Della Schiava). Si sale
lentamente nel rado bosco fino a un terreno più aperto attraversato da un
piccolo torrente.
Superato il rio si prosegue puntando verso la sella, dove, tralasciato a sinistra
il sentiero per il monte Auering, si continua la salita seguendo le indicazioni
per il monte Carnizza. Raggiunto un panoramico spallone erboso si
prosegue sul filo di cresta e superata un’antecima e una forcellina erbosa,
si guadagna in breve la vera e propria cima del monte Carnizza 1.950 m
(punto di maggiore elevazione dell’escursione da dove si gode un’ampia
visuale sui monti del pontebbano). Si scende con andamento ripido lungo
il crinale caratterizzato da particolari lastre di roccia rossastra fino a una
ulteriore insellatura da cui si rimonta un canalino friabile che porta a una
nuova piccola cima a quota 1.885 m.
Si prosegue in cresta senza asperità divallando piacevolmente lungo la
linea di confine. Superate piccole macchie di conifere, alcuni prati e un
piccolo stagno si perviene a Sella Carnizza 1.675 m, dove in prossimità
di uno steccato troviamo le indicazioni per il monte Corona. In breve il
sentiero ci porta alla cima (1.832 m) caratterizzata da un particolare ammasso
di rocce stratificate. Si scende ora in direzione sud seguendo i radi
segnavia che ci conducono ad una piccola valletta che ospita una colonia
di marmotte.
Si prosegue lungo una dorsale erbosa su una traccia man mano più evidente
che poi piega a destra verso la Casera For. Tralasciato il sentiero
che riporta a Sella Carnizza si scende per prendere una mulattiera
(sent. CAI n. 504) che con un po’ di sali scendi ci riporta a Casera Auering
e al punto di partenza.
Partenza: ore 6,30 dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 800
Tempo di percorrenza: ore 3,00 per la salita e ore 2,50 per la discesa
Coordinatori: Galileo Passudetti 347 4421485
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 018
È richiesta la prenotazione ai coordinatori entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp.
Arrivati a Tarvisio seguiamo le indicazioni per i Laghi di Fusine, dove lasceremo
le auto. Inizieremo il cammino su pista forestale per poi svoltare
a destra per prendere il sentiero CAI n. 513 fino all’Alpe Tamer.
Da qui continueremo sul sentiero CAI n. 517-A fino ad arrivare ad incrociare
il sentiero n. 517 e quindi prenderlo e proseguire sulla destra fino ad
arrivare al n. 517 bF e seguirlo fino alla vetta.
La discesa si farà per la via ferrata slovena e per la via normale.
Partenza: ore 6,00 dalla sede sociale
Difficoltà: EEA – Escursionisti Esperti Alpinisti
Equipaggiamento: media montagna, kit da ferrata
Dislivello: m 1.737
Tempo di percorrenza: 10 ore,
Coordinatore: Loris Facchin 331 8165975
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 019
È richiesta la prenotazione al coordinatore entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp.
Raggiunta, con le auto, la radura Pian delle Bombarde da Cima Sappada
inizieremo il nostro percorso che ci porterà, attraverso il sentiero CAI n.
138, ai Laghi D’Olbe (ore 1,30) a m 2.156. Dopo una pausa proseguiremo
lungo il sentiero, realizzato durante il primo conflitto mondiale, che in
un’ora ci porterà sulla panoramica cima a 2.449 m.
Durante il percorso incontreremo innumerevoli vestigia realizzate in quel
periodo bellico. Il ritorno si effettuerà per il medesimo percorso.
Partenza: ore 6,30 dalla sede sociale
Difficoltà: E – Escursionistica
Equipaggiamento: media montagna
Dislivello: m 1.000
Tempo di percorrenza: 5 ore
Coordinatore: Giancarlo Martina 328 7745554
Trasporto: mezzi propri
Carta topografica: Tabacco n. 01
È richiesta la prenotazione al coordinatore entro due giorni prima dell’escursione tramite sms o WhatsApp.