La valle di Pàlcoda

Sentiero n. 831.a

La valle di Pàlcoda

Questo percorso molto interessante ci porta a risalire il torrente Tarcenò, affluente di sinistra del fiume Meduna. Tale zona, racchiusa fra le pareti scoscese del Monte Brusò e quelle più dolci del Monte Celante, è punteggiata da molti stavoli e piccoli borghi ormai abbandonati. Livignòna, Pecòi, Plendoria, Tàmar, Pàlcoda: in ognuno di questi nomi si nasconde una facciata, un arco, una stalla, un sottoportico o un cantina che ricordano che qui hanno vissuto e faticato intere famiglie, ricche di conoscenze e valori che hanno costituito la cultura della popolazione montanara. Rileggere la storia di Pàlcoda, con i suoi isolamenti invernali, le migrazioni stagionali dei suoi abitanti, il loro portare in giro per l’Europa il frutto della loro creatività, ci permette di camminare su questi sentieri guidati dalla piccola-grande storia di una gente forte.

Sintesi percorso

Tramonti di Sotto – Pàlcoda – Forchia de Negardaia – Cresta Lareseit – Forchia Cesilar (bivio 831)

Gruppo montuoso

Brusò – Zuc di Santins

Punto di partenza

Tramonti di Sotto, 366 m

Punto di arrivo

Bivio 831 (Forchia di Cesilar), 1131 m

Altezza massima

Cima Lareseit, 1205 m

Dislivello in salita

800 m

Lunghezza

7 km

Tempo di percorrenza

4 ore

Punti di appoggio

Bivacco Varnerin (loc. Tàmar), baita di Pàlcoda

Cartografia

Nella carta Tabacco 028 il percorso è riportato solo parzialmente e senza numerazione. Nelle carte tecniche regionali 1:10.000 “Tramonti di sotto” e “Tascans” il percorso è indicato a tratti spezzati fino a Pàlcoda di Sotto.

Descrizione del percorso

Dal centro di Tramonti di Sotto (cartello CAI) si seguono le indicazioni per località Comesta, da cui si risale (anche in auto) fin sul greto del torrente Tarcenò (c. 415 m). Attraversato il torrente si risale per poche centinaia di metri la carrabile che porta al vecchio borgo di Tàmar. Là dove la carrareccia svolta a destra, la si abbandona proseguendo lungo il corso del torrente. Si attraversa prima un affluente e poco dopo il greto del Tarcenò stesso (a sinistra deviazione per ruderi di casa Vuar). Una zona franosa si evita salendo un canalino sulla destra. Un ultimo pendio porta a una selletta, nei pressi di un secondo bivio per Tàmar (663 m – 1,30 ore da Tramonti). Dalla selletta si scende di quota raggiungendo il Rio di Pàlcoda, lo si attraversa e si entra nel territorio di Pàlcoda, l’antico insediamento posto sotto le pendici del monte Brusò. Dopo una casa e un capitello con crocifisso si attraversa un secondo rio e si sale per poche decine di metri, quindi si attraversa nuovamente il rio in corrispondenza di rocce levigate dall’acqua e si giunge al complesso di ruderi che comprendono la chiesa di San Giacomo e il campanile, questi ultimi recentemente ristrutturati (628 m – mezz’ora dalla selletta). Ai margini del borgo è stata costruita una baita che gli escursionisti possono utilizzare come ricovero. Passando accanto al campanile e quindi in mezzo alle case, si lascia il borgo salendo per prati e radi boschetti. Per mulattiera con muretti a secco si attraversa il greto roccioso di un rugo e si supera l’ultima casa con accanto un forno a calce. Si prosegue ora con andamento sinuoso fra pini e aceri con moderata pendenza, scavalcando vari rivoli d’acqua. Più avanti si entra in bosco di faggi e con qualche tornante si giunge a forca de Negardaia (1039 m – 3,30 ore dalla partenza) dove passa anche il sentiero n. 831. Il segnavia 831A piega invece a destra e sale seguendo la linea di cresta verso sud-est, giungendo la facile cresta del monte Lareseit (1205 m), molto panoramica (vista su Caserine, Raut, gruppo del Cavallo). Percorsa tutta la breve e aerea cresta si scende ripidamente alla Forchia di Cesilar, dove si incontra nuovamente il segnavia CAI 831 che da Forca Zuvièl porta alla Malga di Rossa.

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